venerdì 24 febbraio 2017

I COMPENSI D’ORO DELLA RAI: contratti per 340 milioni

CONTRATTI PER 340 MILIONI – Stando a quanto pubblicato dal quotidiano torinese, nell’ultimo semestre del 2016 Antonio Campo Dall’Orto avrebbe firmato 129 contratti. In pratica un impegno di circa 340 milioni di euro destinato sia al cachet dei conduttori Rai ma anche all’acquisto di format e alla produzione dei programmi e fiction. Inoltre il manager avrebbe “siglato 299 contratti di assunzione, portando il numero dei dipendenti Rai a 11.303. A questo va aggiunta la concessione di 585 promozioni”.

I COMPENSI D’ORO DELLA RAI – La più pagata fra i big della tv Rai è Antonella Clerici: la conduttrice de “La prova del cuoco” ha un contratto in esclusiva per due anni pari a 3 milioni di euro lordi, ovvero 1,5 milioni all’anno.
Quasi al suo fianco Flavio Insinna: con i pacchi di “Affari tuoi” intascherebbe 1 milione e 420mila euro all’anno.
Lucia Annunziata invece percepisce 1,380 milioni di euro all’anno per “In Mezz’Ora” con un contratto fino al 2019. Non potevano mancare pagamenti ingenti per due big della televisione come Bruno Vespa e Michele Santoro, con il primo che percepisce compensi per 1,8 milioni di euro più un altro milioni di conguaglio, mentre per il secondo, 2,7 milioni che però provengono da 3 programmi di cui è conduttore o realizzatore.
Costa tanto alla Rai anche Piero Angela con 1,8 milioni di euro con 4 anni di contratto e con numerose collaborazioni anche per la produzione di collane e DVD in materie come storia e scienza. Cifre inferiori (sotto il milione) ma ragguardevoli anche per Massimo Giletti e Michele Guardì.
Dalle carte però, non escono solo spese relative ai volti noti della tv perché per esempio, si scopre che lo statunitense James Conlon percepisce oltre 300mila euro per 7 mesi di contratto. Chi è costui che viene pagato con i soldi pubblici? È il direttore dell’Orchestra Sinfonica della RAI. Il predecessore Juri Valcuha, slovacco, ne aveva presi “1.188.732 per quattro anni”.

QUALI SONO I PROGRAMMI PIU’ PAGATI – Negli ultimi sei mesi del 2016 Campo Dall’Orto ha attinto a piene mani dal ricco catalogo acquistando o confermando ben 16 format esterni. La parte del leone la fa Endemol che per due stagioni di “Affari tuoi” incassa 5,3 milioni e altri 2,96 per la quinta edizione di “Detto fatto”. Altra fetta consistente del budget va alla rivale Magnolia che incassa 5,6 milioni per “l’Eredità” che copre la prima serata di Rai1 per la stagione 2016-2017. Sempre Magnolia incassa 4,8 milioni per la licenza di “Pechino Express” su Rai2.Non sappiamo se questo eliminerà le polemiche che ciclicamente montano sui maxi compensi ad artisti e conduttori (la più recente quella pre-Sanremo), ma il Cda della Rai ha fissato un nuovo tetto massimo agli stipendi: 240mila euro annui anche per figure di spicco dell’intrattenimento come Carlo Conti, Fabio Fazio, Bruno Vespa, Antonella Clerici, Amadeus ma non solo.Così viale Mazzini ha deciso di applicare anche ai contratti di collaborazione e consulenza di natura artistica il limite introdotto dall’art. 9 della legge 198/26 dell’ottobre scorso. Altri conduttori che  sarebbero toccati da questo “taglio” sono Massimo Giletti, Flavio Insinna, Lucia Annunziata. In una nota però la Rai ha spiegato che, dal momento dell’approvazione della legge, l’azienda “ha chiesto a più riprese supporto interpretativo al Mef (Ministero Economia e Finanze, ndr) ma, allo stato, non è ancora pervenuta risposta”.

La sollecitazione rappresentava il tentativo “di proteggere l’azienda dalle pesanti ricadute che un’applicazione immediata del limite retributivo sulle collaborazioni artistiche avrebbe avuto sull’intero equilibrio aziendale, sulla sua redditività e capacità di operare sul mercato”. In assenza però di risposte dal Mef, si andava determinando e protraendo “una pericolosa indeterminazione nell’interpretazione della legge” e quindi il Cda ha dato mandato al direttore generale Antonio Campo Dall’Orto di procedere all’applicazione del limite a far data dal mese di aprile “se, nel frattempo, non sopravverranno i richiesti elementi interpretativi”.