lunedì 27 febbraio 2017

Azienda controlla gli impiegati con un chip sottopelle

Sono otto, per ora, i dipendenti che hanno accettato di prendere parte all’iniziativa, facendosi impiantare un chip sottopelle, tra indice e pollice, grazie al quale l’azienda può riconoscerli al loro ingresso nell’edificio e con il quale accedere al loro computer.
Un’idea degna di Matrix, pensata dalla Newfusion, azienda belga che – come riporta Il Giornale – si occupa di marketing digitale, è con la quale un dispositivo grande quanto un chicco di riso ha sostituito i classici “badge” con cui i lavoratori segnalano ingresso e uscita dal posto di lavoro.

Forse più comodo, ma quanto rispettoso della privacy e quanto poco invasivo? Vincent Nys, direttore dell’azienda, assicura che utilizzando un iPhone i rischi sarebbero dieci volte più alti e le informazioni personali non sarebbero meglio tutelate. Ha anche aggiunto che non c’è nessun obbligo per i lavoratori, che possono scegliere se aderire all’iniziativa o no, su base volontaria.

Niente più tessere e avanti con il chip: questo il piano. Solo il tempo saprà dire se l’iniziativa diventerà diffusa o resta un isolato, strano caso degno di un film di fantascienza.